Sequestro di prevenzione: a quali condizioni riconoscere il diritto di abitazione?

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  1. seppietta
     
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    Procedure concorsuali e reati fallimentari


    Sequestro di prevenzione: a quali condizioni riconoscere il diritto di abitazione?

    Leda Rita Corrado


    Con una motivazione di ampio respiro, il Giudice Delegato ha analizzando le condizioni per il riconoscimento, a favore del nucleo familiare del soggetto sottoposto alla procedura concorsuale , del diritto di abitazione nell'immobile sequestrato, tratteggiando la ratio della disciplina normativa anche alla luce della protezione assicurata dalla Costituzione (art. 2 Cost.) e dalle convenzioni internazionali (art. 8 Cedu).


    Nel caso di specie, il Giudice Delegato ha rigettato l’istanza di revoca del provvedimento con cui era stata disposta la fissazione di una indennità di occupazione per immobili posti sotto sequestro e occupati dai nuclei familiari degli instanti.

    La disciplina dell’amministrazione giudiziaria dei beni sottoposti a sequestro di prevenzione

    La fattispecie è regolata dall’art. 2 sexies, comma 4, l. 31 maggio 1965, n. 575 (recante “Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere”), in forza del quale “il giudice delegato può adottare, nei confronti della persona sottoposta alla procedura e della sua famiglia, i provvedimenti indicati nell’articolo 47 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, quando ricorrano le condizioni ivi previste. Egli può altresì autorizzare l’amministratore a farsi coadiuvare, sotto la sua responsabilità, da tecnici o da altre persone retribuite”.

    Una disposizione di analogo tenore testuale è oggi contenuta nel cosiddetto Codice Antimafia. In tema di gestione dei beni sequestrati, l’art. 40, comma 2, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 dispone quanto segue: “Il giudice delegato può adottare, nei confronti della persona sottoposta alla procedura e della sua famiglia, i provvedimenti indicati nell’articolo 47 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, quando ricorrano le condizioni ivi previste. Nel caso previsto dal secondo comma del citato articolo 47, il beneficiario provvede a sue cure alle spese e agli oneri inerenti l’unità immobiliare ed è esclusa ogni azione di regresso”.

    In entrambe le disposizioni si richiama l’art. 47 l. fall., secondo il quale, “se al fallito vengono a mancare i mezzi di sussistenza, il giudice delegato, sentiti il curatore ed il comitato dei creditori, può concedergli un sussidio a titolo di alimenti per lui e per la famiglia” (comma 1) e “la casa di proprietà del fallito, nei limiti in cui è necessaria all’abitazione di lui e della sua famiglia, non può essere distratta da tale uso fino alla liquidazione delle attività” (comma 2).

    La ratio della disciplina

    Secondo la giurisprudenza di legittimità (Cass., sez. II pen., 11 marzo 2011, n. 9908, in CED Cass., Rv. 249672), la disciplina richiamata è volta a “garantire la tutela di fondamentali interessi del proposto e dei suoi familiari, consentendogli di mantenere il diritto di abitazione sulla casa, anche se l’immobile è oggetto di provvedimento cautelare finalizzato all’ablazione e fino alla definitiva confisca, prevedendosi anche l’assegnazione di un sussidio, tutte le volte che le condizioni economiche del predetto siano tali da render ciò necessario per l’assolvimento delle primarie necessità di vita”.

    Il Legislatore ha perseguito un ragionevole bilanciamento tra due opposte esigenze:

    - l’esigenza pubblicistica di conseguire il possesso dei beni e amministrarli anche al fine di incrementarne la redditività; - la necessità di contenere gli effetti negativi del provvedimento di sequestro sulle condizioni di vita dei soggetti che ne subiscono le conseguenze.

    Questo contemperamento è stato realizzato valorizzando i tratti di analogia con la condizione del fallito, soggetto che subisce l’espropriazione dei propri beni in vista del soddisfacimento degli interessi dei creditori.

    La checklist

    Alla luce di tali elementi, il Giudice Delegato fissa una sorta di checklist.

    Occorre preliminarmente valutare se il proposto si trovi nella medesima condizione materiale del fallito, ovvero se il sequestro di prevenzione lo abbia sostanzialmente privato di tutti i suoi beni, colpendone l’intero patrimonio e le fonti di reddito.

    La concessione di un sussidio alimentare

    Potrà essere concesso un sussidio alimentare, se alla persona sottoposta alla procedura “vengono a mancare i mezzi di sussistenza”.

    Il diritto di abitazione

    È necessario verificare la sussistenza di una condizione di necessità abitativa, escludendola qualora emerga la piena disponibilità di altri immobili di proprietà, da destinare a dignitosa abitazione familiare, oppure la disponibilità di fonti di reddito, il cui ammontare consenta agevolmente di provvedere ad un’adeguata sistemazione abitativa per il nucleo familiare del preposto. Ciò posto, la casa di proprietà del proposto, “nei limiti in cui è necessaria all’abitazione di lui e della sua famiglia”, non potrà essere distratta da tale uso sino alla definizione del procedimento, senza onere alcuno.

    Al contrario, nel caso in cui tali presupposti non sussistano, è ragionevole e coerente con i principi costituzionali (art. 2 Cost.) e internazionali (art. 8 Cedu) il riconoscimento del diritto ad occupare l’immobile, a condizione che, al fine di garantire una redditività minima del bene, sia versata una indennità di occupazione, proporzionata alle condizioni economiche del proposto e alle caratteristiche commerciali dell’immobile.

    Sempre con l’intento di bilanciare le finalità del procedimento di prevenzione con i doveri di solidarietà nei confronti del proposto, qualora l’immobile destinato ad abitazione familiare sia particolarmente esteso e sia possibile frazionarne l’utilizzo, può essere autorizzata l’occupazione dei soli locali ritenuti indispensabili per il soddisfacimento adeguato delle esigenze abitative del nucleo familiare del proposto.

    Copyright © - Riproduzione riservata

    (Decisione Tribunale PALERMO 09/07/2012)
     
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  2. Kaiser_Franz
     
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    Ottimo, appena posso lo studio!
     
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1 replies since 6/1/2013, 22:59   223 views
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