§ Come prepararsi per l'Esame Scritto di Abilitazione §

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kaiser_Franz
     
    .

    User deleted


    Eccomi qua, con il mio primo quesito. :)
    Secondo voi, ai fini dello svolgimento di una buona pratica forense, è necessario supportare la pratica stessa con lo studio di manuali e, dunque, riprendere in toto i vecchi manuali universitari, oppure è sufficiente la pratica presso lo studio e in udienza?

    P.s. ho letto altre discussioni simili, ma erano tutte rivolte a colore che intendono partecipare al concorso in Magistratura.
     
    .
  2. Kaiser_Franz
     
    .

    User deleted


    forse ho sbagliato a porre il quesito? :P
     
    .
  3. _Asia_
     
    .

    User deleted


    Credo che una buona pratica presupponga una buona conoscenza degli istituti, quindi assolutamente si! ti consiglio di portare avanti sia la pratica che lo studio della materia (quest'ultimo non dovrai mai abbandonarlo!)...
    Tuttavia, se il tuo è un dominus serio, sarà lui stesso a dirti cosa studiare nel corso della pratica...
    In bocca al lupo! :)

    ps. mi raccomando, studia sempre da manuale aggiornati!
     
    .
  4. m.10
     
    .

    User deleted


    continuare a studiare ti servirà molto. per la tua futura professione. anche perchè svolgendo la pratica leggerai cose nei manuali che prima ti erano sfuggite o avevi sottovalutato.
    quanto all'esame da avvocato dico, a malincuore, che non è richiesta una preparazione eccellente (anzi).
    anche se dipende da dove lo sosterrai.
    sempre che non venga, come pare, modificata la disciplina di accesso.
    comunque ha ragione Asia, studia! :P
     
    .
  5. Ipso iure
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Kaiser_Franz @ 15/11/2011, 10:12) 
    Eccomi qua, con il mio primo quesito. :)
    Secondo voi, ai fini dello svolgimento di una buona pratica forense, è necessario supportare la pratica stessa con lo studio di manuali e, dunque, riprendere in toto i vecchi manuali universitari, oppure è sufficiente la pratica presso lo studio e in udienza?

    P.s. ho letto altre discussioni simili, ma erano tutte rivolte a colore che intendono partecipare al concorso in Magistratura.

    Assolutamente sì. Supporta più che puoi! E considera che in uno studio legale magari si svolge più attività in un campo del diritto, trascurando l'altro. Parlo di civile e penale.
    Credo che utilizzare i testi universitari vada bene.
    Se fai pratica presso uno studio penalistico (come mi sembra di capire dal titolo della discussione) approfondisci civile, naturalmente.

    Qualche altro consiglio (non richiesto) che dò normalmente ai miei praticanti:
    - utilizzare i codici;
    - abolire i formulari;
    - leggere quanto più possibile le sentenze per intero, per due motivi: anzitutto per acquisire il linguaggio tecnico, poi perchè non sempre la massima si attaglia al caso concreto e, comunque, le massime non vanno usate come formulette per supportare le proprie tesi negli atti, ma per capire i percorsi argomentativi e tentare di costruire un atto ben fatto.

    Scusa ti ho risposto in gran velocità.

    Su quali testi hai studiato all'università?

    Edited by Ipso iure - 26/12/2011, 13:15
     
    .
  6. seppietta
     
    .

    User deleted


    Dipende la mole di lavoro, dall'operatività e il tipo di lavoro che ti fanno dare a studio.
    Il tempo per studiare i manuali dovresti però sempre ricavartelo oltre quelli delle proceure.
    Se, come è successo a me, ho fatto molti pareri e consulenze ti saranno utilissimi, se devi fare principalmente atti ti sarà più utile studiare i codici operativi e/o commentati, le riviste, i massimari e la banche dati.

    Formulari sono in casi di estrema necessità prova a fare gli atti senza copiare, io stess aormai i decreti ingiuntivi a forza id farli li copio e incollo e spesso mi rendo conto di dimenticamri formule o passaggi futili.


     
    .
  7. Ipso iure
     
    .

    User deleted


    Sono tornata. Volevo spiegare la ratio dello studio di manuali.

    La pratica forense ti insegna il diritto pratico, quello delle aule di tribunale, delle cancellerie, insegna a risolvere questioni concrete, ma solo quelle che, passando allo studio, ti passeranno tra le mani.

    La redazione di un parere richiede di inquadrare l'istituto teoricamente, per poi risolvere il caso proposto dalla traccia in base anche alla giurisprudenza.
    Quindi, se non hai dimestichezza con i singoli istituti del diritto penale e civile, non sarai in condizioni di scrivere un parere dignitoso e neanche di capire l'impostazione della traccia e la scelta della soluzione; neanche il codice, sia pure commentato, sarà agevolmente consultabile, se manca il supporto solido dello studio teorico.

    Un'ultima cosa: negli studi legale si scrivono atti, ma molto raramente pareri. Questo conferma quanto detto sopra.

    . ........... Buono studio!
     
    .
  8. Kaiser_Franz
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (_Asia_ @ 18/11/2011, 13:33)
    Credo che una buona pratica presupponga una buona conoscenza degli istituti, quindi assolutamente si! ti consiglio di portare avanti sia la pratica che lo studio della materia (quest'ultimo non dovrai mai abbandonarlo!)...
    Tuttavia, se il tuo è un dominus serio, sarà lui stesso a dirti cosa studiare nel corso della pratica...
    In bocca al lupo! :)

    ps. mi raccomando, studia sempre da manuale aggiornati!

    Grazie, per il momento il mio dominus mi aveva consegnato un'ordinanza cautelare per poterla studiare, indicandomi anche le fattispecie di reato che dovevo esaminare al fine di poter scrivere la memoria difensiva in riesame. :)

    CITAZIONE (Ipso iure @ 18/11/2011, 13:38)
    Assolutamente sì. Supporta più che puoi! E considera che in uno studio legale magari si svolge più attività in un campo del diritto, trascurando l'altro. Parlo di civile e penale.
    Credo che utilizzare i testi universitari vada bene.
    Se fai pratica presso uno studio penalistico (come mi sembra di capire dal titolo della discussione) approfondisci civile, naturalmente.

    Qualche altro consiglio (non richiesto) che dò normalmente ai miei praticanti:
    - utilizzare i codici;
    - abolire i forumlari;
    - leggere quanto più possibile le sentenze per intero, per due motivi: anzitutto per acquisire il linguaggio tecnico, poi perchè non sempre la massima si attaglia al caso concreto e, comunque, le massime non vanno usate come formulette per supportare le proprie tesi negli atti, ma per capire i percorsi argomentativi e tentare di costruire un atto ben fatto.

    Scusa ti ho risposto in gran velocità.

    Su quali testi hai studiato all'università?

    Grazie anche a te :) Per quanto riguarda i consigli aggiuntivi: non ho mai utilizzato formulari, ma ho iniziato a utilizzare i codici annotati. Per quantoi, invece, riguarda le sentenze, già all'epoca della redazione della tesi di laurea avevo iniziato a leggerle per intero.

    All'università ho utilizzato, per il penale, il Fiandaca-Musco, ed il mitico Tonini per la proc. penale.

    CITAZIONE (seppietta @ 18/11/2011, 13:42)
    Dipende la mole di lavoro, dall'operatività e il tipo di lavoro che ti fanno dare a studio.
    Il tempo per studiare i manuali dovresti però sempre ricavartelo oltre quelli delle proceure.
    Se, come è successo a me, ho fatto molti pareri e consulenze ti saranno utilissimi, se devi fare principalmente atti ti sarà più utile studiare i codici operativi e/o commentati, le riviste, i massimari e la banche dati.

    Formulari sono in casi di estrema necessità prova a fare gli atti senza copiare, io stess aormai i decreti ingiuntivi a forza id farli li copio e incollo e spesso mi rendo conto di dimenticamri formule o passaggi futili.

    In questo primo mese di pratica sto studiando la procedura direttamente dal codice, così come si presentano le circostanze del caso concreto. Ad esempio, ho assistito ad un'udienza del TDL per un riesame, quindi, il giorno prima ho studiato l'art. 309 cpp. Invece, per quanto riguarda il diritto sostanziale, ho avvertito la necessità di approfondire alcuni istituti; da qui nasce il mio topic :)

    CITAZIONE (Ipso iure @ 18/11/2011, 14:14) 
    Sono tornata. Volevo spiegare la ratio dello studio di manuali.

    La pratica forense ti insegna il diritto pratico, quello delle aule di tribunale, delle cancellerie, insegna a risolvere questioni concrete, ma solo quelle che, passando allo studio, ti passeranno tra le mani.

    La redazione di un parere richiede di inquadrare l'istituto teoricamente, per poi risolvere il caso proposto dalla traccia in base anche alla giurisprudenza.
    Quindi, se non hai dimestichezza con i singoli istituti del diritto penale e civile, non sarai in condizioni di scrivere un parere dignitoso e neanche di capire l'impostazione della traccia e la scelta della soluzione; neanche il codice, sia pure commentato, sarà agevolmente consultabile, se manca il supporto solido dello studio teorico.

    Un'ultima cosa: negli studi legale si scrivono atti, ma molto raramente pareri. Questo conferma quanto detto sopra.

    . ........... Buono studio!

    Infatti, come ho scritto sopra e come ben scrivi, ho avvertito la necessità di approfondire alcuni istituti di diritto sostanziale. Non sapevo se fosse solo una mia paranoia... per il momento, essendo in uno studio che tratta soltanto penale, vorrei - almeno per i prime mesi di pratica- concentrarmi solo su questo.

    Tirando le fila del discorso, i manuali sono necessari sia per approfondire istituti che non vengono trattati durante la pratica, sia per una "crescita" professionale (personale). Mi confermi la bontà dei manuali che ho citato sopra?

    Inoltre, avete parlato di riviste. Se volessi mantenermi sempre e solo sul diritto penale, potrei abbonarmi a "Rivista penale" e/o "Cassazione Penale"? allo studio del manuale, e alle riviste, vorrei anche (tempo permettendo) vorrei aggiungere anche lostudio di altri scritti, in primis quelli del Prof. Gallo, che ne dite?

    P.s. grazie di vero vuore, e scusate se sono così prolisso.
     
    .
  9. Ipso iure
     
    .

    User deleted


    Ciao Franz, Fiandaca-Musco (o il classico Mantovani), per penale, e Tonini, per procedura, vanno benissimo.
    Tra l'altro non ti conviene utilizzare testi nuovi, se hai già studiato su questi all'università.
    Meglio utilizzare un unico testo e conoscerlo bene, magari approfondendo poi, se ne avrai voglia o sarà necessario, che disperdersi ora tra vari volumi. Soprattutto se ciò è finalizzato alla pratica forense e, naturalmente, all'esame.

    Mi fa piacere che leggi le sentenze!

    Per le riviste non so aiutarti, perchè non utilizzo riviste esclusivamente di diritto penale, ma riviste per il concorso in magistratura, dove sono trattate le tre materie.
    Mi sembra però che ci sia qualche discussione in giro nel forum. Dai un'occhiata.

    P.S. Poi quando passi a civile, facci sapere che riprendiamo il discorso.
     
    .
  10. Kaiser_Franz
     
    .

    User deleted


    Grazie Ipso, quindi, riparto con i miei manuali. Ovviamente comprerò le ultime edizioni.

    Per le riviste avevo già letto delle discussioni, ma credevo che quelle che ho citato fossero più indicate per i concorsi in Magistratura che per la pratica penale...

    Per quanto riguarda il civile, ne riparleremo fra un annetto, il tempo di acquisire una certa dimestichezza e sicurezza con la pratica penale, che peraltro sta prosciugando gran parte delle mie giornate. Non so se si nota, ma sono abbastanza entusiasta :)

    p.s. per quanto riguarda le sentenze, ho avuto la fortuna di avere una ottima relatrice per la tesi; che mi ha insegnato a studiare tutto nel dettaglio. Proprio dieci minuti fà, stavo leggendo la sentenza che ha per oggetto il principio di offensività e la coltivazione di sostanze stupefacenti; davvero interessante.
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    4,824

    Status
    Anonymous
    In base alla mia personale, nonché attuale esperienza, lo studio manualistico è imprescindibile ai fini di una pratica che possa effettivamente considerarsi tale.
     
    .
  12. Kaiser_Franz
     
    .

    User deleted


    Grazie, Simoius! provvederò subito ad acquistare i manuali!
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    4,824

    Status
    Anonymous
    A parte la conoscenza degli istituti del diritto sostanziale, necessari per argomentare nella parte "in diritto", secondo me è opportuno anche rispolverare le nozioni di base della procedura, civile o penale (a seconda di dove tu fai pratica).
    Tanto per fare un esempio, la differenza tra eccezioni in senso stretto ed in senso lato, la loro rilevabilità, i termini etc. etc.; ci si vincono le cause.
    Considera che poi te lo ritrovi anche quando dovrai preparare l'esame.
    Di nulla.
    Buono studio
     
    .
  14. Kaiser_Franz
     
    .

    User deleted


    @Simoius: messaggio ricevuto!
     
    .
  15. g8ekx
     
    .

    User deleted


    Devo iniziare a studiare seriamente per l'esame del prossimo anno.
    Ovviamente ho sottomano i manuali universitari (privato, penale, amministrativo etc., anche se ormai hanno qualche anno), ma vorrei evitare di ristudiarli pagina per pagina (saranno qualche migliaio...).
    Pensavo allora di buttarmi su un manuale "completo" tipo <<l'esame di Avvocato>> della Simone o <<manuale per l'esame di avvocato>> di Maggioli Ed. (meglio il primo, forse), per poi approfondire all'occasione gli istituti con i vari manuali.
    Potrebbe andare?
    Vi ringrazio in anticipo per il consiglio!

    Edited by g8ekx - 18/12/2011, 12:14
     
    .
28 replies since 15/11/2011, 10:12   4363 views
  Share  
.
Top