Consigli preparazione esame avvocato

by altalex

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  1. ilsognodabambino
     
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    L’esame scritto d’avvocato, che come ogni anno rovina il clima prenatalizio a migliaia di praticanti, consiglia oramai di intensificare la preparazione, se non (ahimè per molti) addirittura di iniziarla.

    Ma non c’è niente di più ingiustificato del panico. Infatti per raggiungere l’agognata sufficienza ed accedere agli orali basta una preparazione di base, assolutamente non mnemonica, in quanto la possibilità di consultare il codice commentato fornisce un’immensa banca dati di nozioni. Ciò che veramente fa la differenza è la dimostrazione di saper comprendere la ratio degli istituti da applicare al problema pratico sotteso alla traccia, attraverso un ragionamento personale, coerente ed ordinato. Ciò è confermato anche dai criteri di valutazione che la legge impone alle Commissioni : “1) chiarezza, logicità e rigore metodologico nell’esposizione; 2) dimostrazione della concreta capacità di soluzione di specifici problemi giuridici; 3) dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti trattati; 4) dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità; 5) padronanza delle tecniche di persuasione, con riferimento all’atto giudiziario”.

    A tale scopo è necessario esercitarsi il più possibile nella redazione di pareri ed atti, così da allenarsi nell’individuare i quesiti giuridici fondamentali che sono nascosti dietro la descrizione dei fatti; perfezionare il proprio stile in modo che sia chiaro e conciso; abituarsi ad organizzare il discorso in modo rigorosamente consequenziale; approfondire argomenti chiave per la comprensione delle materie su cui verterà la prova.

    Per la preparazione.

    Veloce ripasso, non nozionistico né mnemonico, del manuale dell’università. Per penale, chi non ha tempo dia la prevalenza alla parte generale.

    Per i volenterosi si consiglia la lettura di sentenze, su argomenti istituzionali, pubblicate sulle riviste di settore, così da familiarizzare con il ragionamento giuridico e la motivazione ragionata della soluzione di un problema pratico. Può essere utile l’esercizio inverso, di trarre dalla sentenza una traccia di parere.

    E’ assolutamente necessario allenarsi nello scrivere. Vi sono molte pubblicazioni che propongono tracce su cui esercitarsi. Sono consigliabili quelle in cui i casi sono tratti ed ispirati al dibattito giurisprudenziale.

    Nella scelta del codice commentato, data la tendenziale omogeneità, è preferibile scegliere quello più facilmente consultabile in base a criteri di evidenza grafica.


    Per la redazione.

    Se dalla traccia risulta che il protagonista della vicenda si è rivolto al legale, allora il parere si può intendere “di parte” e non “pro veritate”. Ciò però non significa sostenere l’implausibile (come invece può essere necessario nell’atto giudiziario). In questo caso occorre cimentarsi nello sforzo argomentativo di sostenere la bontà della tesi più favorevole al cliente, anche se eventualmente minoritaria in giurisprudenza, pur prospettando tutte le difficoltà della tesi sostenuta. Se non si è in grado di criticare la giurisprudenza maggioritaria è opportuno adottare la soluzione che si riesce meglio ad argomentare, anche se sfavorevole al cliente. In ogni caso ciò che fa la differenza è l’elaborazione personale di un apparato argomentativo convincente e corretto giuridicamente.

    E’ fondamentale una lettura attenta e accurata della traccia. Infatti dalla descrizione della vicenda dovrebbe essere possibile trarre tutti gli elementi utili per comprendere il quesito sotteso allo svolgimento dei fatti. E’ assolutamente sbagliato aggiungere elementi “di fantasia” non espressamente contemplati.

    Inizialmente è consigliabile consultare un codice non commentato, che agevola la rapida individuazione delle norme e degli istituti rilevanti.

    Solo successivamente, selezionati gli articoli utili, si può iniziare a sfogliare il codice commentato, avendo fiducia di poter studiare su di esso meglio che su un manuale, anche se non si consoce l’argomento specifico.

    Prima della redazione del parere, è opportuno predisporre una scaletta logica in cui stabilire con rigorosa consequenzialità i vari punti delle proprie argomentazioni.

    La premessa di brevi cenni agli istituti coinvolti, spesso richiesta a fine traccia, indica solo l’esigenza di accennare brevemente (qualche riga) alla nozione degli istituti strettamente utili alla risoluzione del caso. La divagazione su qualsiasi altro argomento, pur incidentalmente connesso, costituisce un grave errore. Non è la quantità che rileva in questa sede. Non è necessario che i cenni anzidetti siano collocati all’inizio dell’elaborato.

    Nella citazione delle sentenze è indispensabile rielaborare personalmente la massima reperita sul codice commentato, riportandone il senso con parole proprie. E’ assolutamente vietata la citazione pedissequa e tra virgolette, se non in casi di particolare efficacia espressiva del passo giurisprudenziale.

    Lo stile di redazione deve essere chiaro e scorrevole, per facilitare la correzione dei commissari.

    Nella gestione delle 7 ore a disposizione è opportuno lasciarsi una mezz’oretta finale di rilettura per assicurarsi di aver evitato errori di grammatica ed ortografia, che costano la bocciatura immediata.

    Anche se di consigli se ne potrebbero dare molti altri in questa sede si è preferito non appesantire troppo questa già lunga introduzione. Insomma spazio all’esercitazione e, ripetendo l’ancestrale rito apotropaico, a tutti il più sincero … IN BOCCA AL LUPO !!!

     
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  2. aradia09
     
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    Non ci sono ricette magiche per l'esame, ognuno deve calibrare la preparazione su se stesso e con il tempo che ha purtroppo a disposizione. Solo un suggerimento: che nessuno pensi seriamente di poter studiare o comunque preparare la prova negli ultimi rosicchiati mesi prima dell'esame. L'unico denominatore comune a tutte le preparazioni che ho avuto modo di vedere ( la mia per prima ..) è il panico degli ultimi mesi. Sicuramente la fortuna ha la sua parte, come in tutti i concorsi od abilitazioni, ma negli ultimi tre mesi il più delle volte si perde lucidità, quindi, tutt'al più si ripassa.
    Quindi accantonerei l'ipotesi di mega studiate dell'ultima ora, anche perchè non è un esame universitario, ma una prova abbastanza articolata.
     
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  3. TULLIOSTILIO
     
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    Per quanto riguarda la prova scritta occorre avere ben presente che sui codici commentati c'è tutto quello che serve per arrivare a dare una soluzione adeguatamente motivata. Per questo è di fondamentale importanza esercitarsi con i propri codici e simulare quante più prove scritte possibili affinando la conoscenza del grande alleato che è il codice commentato in sede di esame....Ben diverso è il discorso per l'orale per il quale è imprescindibile una preparazione curata e scrupolosa!
     
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  4. seppietta
     
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    questi quelli di garofoli

    IL SISTEMA VINCENTE

    Il sistema Neldiritto accompagna la tua preparazione fino alla prova dell'esame.


    Segui questo percorso.
    PARERI DI CIVILE E PENALE
    I volumi consentono l'elaborazione di pareri ed atti impermeabili al giudizio negativo, redatti con cura oltre che con ricchezza di contenuti ed argomentazioni pregnanti. Si segnala:
    la vasta gamma di tracce selezionate;
    la particolarissima attenzione alle evoluzioni concettuali che è dato cogliere;
    l'accurato svolgimento proposto da eccellenti giuristi;
    l'illustrazione delle tecniche di redazione del parere.


    CODICI ANNOTATI
    Apprezzati dai partecipanti agli esami di Avvocato del 2008 che nella stessa hanno trovato la “ soluzione giurisprudenziale ” ai quesiti giuridici contenuti nelle tracce di parere. Si segnala:
    l'articolata e funzionale struttura dei sommari posti sotto le singole disposizioni;
    l'indicazione di tutte le questioni allo stato emerse e trattate in giurisprudenza;
    la ricostruzione dei percorsi logici seguiti dalle Corti.


    CODICI PER L'ESAME
    (in uscita a novembre)
    Consentono di disporre in sede di esame delle annotazioni giurisprudenziali più recenti e significative. Si segnala:
    la selezione, sotto le singole disposizioni, dei profili interpretativi di maggiore rilievo "concorsuale";
    l'illustrazione dei contrapposti orientamenti giurisprudenziali;
    le massime più recenti e significative.


    LA RIVISTA NELDIRITTO
    E GLI "SPECIALI AVVOCATO"
    Consentono uno studio sistematico e ragionato della giurisprudenza più recente, preceduto da un inquadramento delle questioni.
    Ogni capitolo è diviso in due parti: Consentono un aggiornamento fino alle date delle prove scritte con focalizzazione delle questioni e dei casi più scottanti e probabili.



    MEMO - MANUALI IN SCHEMI E TABELLE
    Agevolano la memorizzazione visiva attraverso tavole sinottiche e riquadri esplicativi.
    Si segnala:
    l'esaustiva ricostruzione degli istituti, delle fonti, del dibattito dottrinale e giurisprudenziale;
    la puntuale ricostruzione delle posizioni assunte in giurisprudenza;
    l'aggiornamento alle ultime pronunce del 2009.


    GIURISPRUDENZA RAGIONATA
    Consentono uno studio sistematico e ragionato della giurisprudenza più recente, preceduto da un inquadramento delle questioni.
    Ogni capitolo è diviso in due parti:
    la prima parte (“La ricostruzione”) è dedicata all' inquadramento sistematico della questione;
    la seconda parte (“Questioni aperte”) è dedicata all' analisi del dibattito giurisprudenziale.
    Per ciascuna questione sono evidenziate le tesi contrapposte ed i principali argomenti a sostegno. Assicurano una copertura completa della produzione giurisprudenziale più significativa e una focalizzazione sulle questioni più rilevanti.



    ATTI GIUDIZIARI E TECNICHE DI REDAZIONE
    Assicura una approfondita conoscenza dei principali istituti del processo, illustrando le tecniche di redazione degli atti giudiziari e fornendo un esaustivo ventaglio di atti e casi problematici. Si segnala:
    l'illustrazione delle tecniche di redazione dell'atto giudiziario;
    l'indicazione dei modelli di atti maggiormente ricorrenti nella pratica, ampiamente esplicati;
    la presenza di numerosi schemi di sintesi;
    la raccolta ragionata dei provvedimenti resi dalla giurisprudenza.


    CASI DI PENALE
    Offre una selezione delle questioni più discusse nella giurisprudenza del 2007-2009. Per ciascuna sentenza è sviluppata:
    una guida agli istituti trattati;
    una possibile traccia di parere e di atto , con relativi svolgimenti ;
    una sintetica rassegna giurisprudenziale.


    SISTEMA NEL DIRITTO www.neldirittoeditore.it
    I MEMO MANUALI
    MANUALE DI DIRITTO PENALE
    di R. Garofoli
    MANUALE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO
    di R. Garofoli

    GIURISPRUDENZA RAGIONATA
    GIURISPRUDENZA CIVILE
    di R. Garofoli - A. Cucuzza
    GIURISPRUDENZA PENALE. PARTE GENERALE
    di L. Gizzi
    GIURISPRUDENZA PENALE - I SINGOLI REATI
    di R. Garofoli

    AVVOCATO 2009
    CASI DI PENALE
    di G. Bongiorno - R. Garofoli
    ATTI GIUDIZIARI DI DIRITTO CIVILE, PENALE E AMMINISTRATIVO
    di V. De Gioia - P.E. De Simone
    PARERI E TECNICHE DI REDAZIONE - CIVILE
    di R. Garofoli - G. Buffone
    PARERI E TECNICHE DI REDAZIONE - PENALE
    di R. Garofoli - G. Buffone

    I CODICI SUPERIORI
    diretti da Guido ALPA e Roberto GAROFOLI
    CODICE CIVILE
    di G. Chiné - R. Garofoli
    CODICE PENALE
    di R. Garofoli

    I CODICI PER L'ESAME
    CODICE CIVILE CON LA GIURISPRUDENZA PIÙ RECENTE E SIGNIFICATIVA
    di R. Garofoli
    CODICE PENALE CON LA GIURISPRUDENZA PIÙ RECENTE E SIGNIFICATIVA
    di R. Garofoli

    LE RIVISTE
    RIVISTA MENSILE NELDIRITTO (cartacea e online )
    diretta da Alpha, Fiandaca, Garofoli, Scoca
    RIVISTA SPECIALE AVVOCATO (n. 1, 2, 3)




     
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  5. Sthaffi
     
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    Sempre di Paolo Franceschetti copio e incollo:


    L'ESAME PER L'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI AVVOCATO
    REQUISITI PER L'AMMISSIONE ALL'ESAME
    L'esame per l'avvocatura si tiene ogni, anno, a metà dicembre, presso ogni sede di Corte D'appello.
    Per essere ammessi a sostenere l'esame è necessario, oltre a possedere requisiti di moralità e condotta, aver compiuto il periodo di pratica legale presso lo studio di un avvocato. La domanda per sostenere l'esame può essere inoltrata solo se la pratica si è compiuta entro il 15 novembre; i candidati la cui pratica scade in data successiva sono costretti a sostenere l'esame l'anno successivo.
    Per conseguire il certificato di compiuta pratica il praticante deve tenere un apposito libretto (rilasciato dal consiglio dell'ordine) nel quale annotare:
    - almeno 20 udienze cui ha assistito ogni semestre:
    - gli atti giudiziali o stragiudiziali più rilevanti alla cui redazione il praticante abbia partecipato;
    - le questioni giuridiche di maggior interesse alla cui trattazione abbia assistito e collaborato.
    Al termine del primo anno di pratica il praticante deve illustrare con apposita relazione - firmata dall'avvocato da cui fa pratica - le attività indicate nel libretto.
    Alcuni Consigli dell'ordine ritengono sufficiente la presentazione del libretto, che viene visionato e vistato; altri sottopongono il candidato ad una specie di esame orale, vertente in genere sulle attività indicate nel libretto.
    L'ESAME
    L'esame consta di tre prove scritte e una prova orale. Alla prova orale sono ammessi i candidati che hanno superato le tre prove riportando il punteggio complessivo di 90/150 (nelle tre prove).
    Gli scritti hanno ad oggetto:
    - la redazione di un parere motivato in diritto civile (il candidato ha la scelta tra due pareri diversi);
    - redazione di un parere motivato in diritto penale (il candidato ha la scelta tra due pareri diversi);
    - redazione di un atto giudiziario su quesito scelto in una delle tre materie che seguono: diritto privato, diritto penale, diritto amministrativo.

    Al concorso è ammessa la consultazione dei codici, commentati con la sola giurisprudenza.

    Chi supera le prove scritte è ammesso a sostenere le prove orali. Il candidato deve scegliere a sua discrezione 5 materie, tra le quali deve essere inserita obbligatoriamente procedura penale o procedura civile. Inoltre è obbligatoria una sesta materia (nozioni di deontologia forense).
    Le materie che si possono scegliere sono le seguenti: 1) procedura civile; 2) procedura penale; 3) diritto civile; 4) diritto penale; 5) diritto amministrativo; 6) diritto del lavoro; 7) diritto internazionale; 7 bis) iritto internazionale privato; 8) diritto ecclesiastico; 9 Diritto della comunità europee, 10) diritto commerciale; 11) diritto tributario.
    I CRITERI DI SELEZIONE
    Non c'è dubbio che il criterio per accedere alla professione di avvocato debba essere riformato. Così come oggi è congegnato, infatti, l'esame non è una prova scritta dove si valuta la preparazione dei candidati, o la loro attitudine alla scrittura di pareri, ma è solo un ostacolo che viene messo sul cammino di chi vuole accedere alla professione; ostacolo il cui funzionamento è più simile a quello di una slot-machine che a quello di un esame vero.
    Non vogliamo indagare sulle motivazioni che vi stanno alla base, né ci interessa, in questa sede, presentare proposte alternative di riforma. Ci limitiamo a constatare alcuni dati di fatto e a raccontare alcuni casi veramente capitati (omettendo i nomi), con la speranza che i futuri candidati all'esame, leggendo questo libro, si presentino il giorno della prova più tranquilli, certi del fatto che non verranno valutati solo per quello che valgono, ma anche in base a criteri a noi sconosciuti, che fanno di questo esame un vero terno al lotto.
    I temi assegnati sono identici in ogni Corte D'Appello. Eppure, esaminando la percentuale di candidati che in ogni Corte D'Appello superano la prova, si può rilevare che esiste una sproporzione tra le varie corti, indice di qualcosa che non funziona.
    In quasi tutte le zone del sud esiste una percentuale molto alta di promossi (dal 50% in su, in alcuni casi si sono toccate punte del 97%). Nelle zone del nord la percentuale di promossi non supera quasi mai il 35%; in alcune zone si toccano percentuali del 18%. Ora, escludendo che la ragione di questa sperequazione sia da rinvenire nel fatto che al sud i candidati sono più intelligenti di quelli del nord, viene per forza il sospetto che i criteri di selezione utilizzati dai commissari non sono né soddisfacenti né del tutto limpidi.
    Alcuni concorrenti, sicuri di aver effettuato una buona prova, propongono ricorso al TAR dopo aver chiesto la visione dei propri elaborati. In buona parte dei casi il ricorso viene vinto, e vengono riscontrate irregolarità nelle modalità di correzione, prima ancora che nel criterio di valutazione. Un nostro collega ha scoperto, dai verbali, che il suo tema è stato corretto in 1 minuto. Un altro, dopo aver scritto il tema in lingua tedesca (l'esame si teneva presso la Corte d'Appello di Bolzano) ha potuto rilevare dal verbale che, tra i commissari che avevano corretto il suo tema, non ne era presente neanche uno di lingua tedesca (come invece prescrive la legge per questi casi).
    Quanto a me, che sto scrivendo queste pagine, non ho difficoltà ad ammettere che ho superato il concorso prendendo il voto più alto in una materia in cui ero totalmente digiuno, cioé diritto penale (avevo letto alcuni appunti dell'università tre giorni prima dell'esame) e un voto vergognoso (20/50) nella materia che studio da anni, ove ho pubblicato libri e articoli (diritto civile).
    All'esame precedente ero stato bocciato (prendendo 20 nella prova di diritto civile); in compenso ho fatto copiare tutte e tre le prove (senza neanche cambiare lo stile o le frasi) ad un vicino che ha superato lo scritto; il quale, nella prova scritta di civile, ha riportato il voto di 35/50.
    PROSPETTIVE DI RIFORMA
    E' attualmente all'esame del parlamento una proposta di legge per la riforma dell'esame di abilitazione, che prevede un completo rinnovo delle modalità di accesso alla professione: elevazione a tre anni del periodo di pratica; unificazione della sede del concorso (che diventerà Roma per tutti i candidati); presenza obbligatoria di almeno 5 commissari per ogni 500 candidati; introduzione del cosiddetto sbarramento (cioè il concorso non potrà essere sostenuto più di tre volte); obbligatoria frequenza di una scuola di specializzazione; permesso di consultare unicamente leggi non commentate.

    CONSIGLI PER LE PROVE SCRITTE – COME SI REDIGE UN PARERE
    •Il nostro consiglio principale è quello di affrontare le prove con calma e serenità, senza eccedere nello studio. Come abbiamo detto un manuale istituzionale è sufficiente. Ai fini di una preparazione proficua non è importante quanto si studia (a differenza di altri concorsi) ma come.
    Avvicinandovi alla data delle prove è assolutamente essenziale che vi esercitiate a redigere dei pareri, e possibilmente che vi vengano corretti in una scuola di applicazioni forensi o da qualcuno esperto.
    Il motivo principale del mancato superamento della prova, infatti, perlomeno in alcune sedi, non risiede nella carenza di preparazione di base, ma nello stile con cui viene redatto il parere, che risulta a volte troppo prolisso, a volte fuori traccia, altre volte troppo complesso nella forma.
    •Il tema deve essere breve e scritto in modo molto semplice. La grafia deve essere chiara (spesso se la grafia è poco leggibile il tema non viene neanche letto).
    La struttura di un ipotetico parere è la seguente:
    1) esposizione della problematica principale posta dalla traccia; si tratta cioè di individuare qual è il problema più importante posto dalla traccia.
    2) eventuale esposizione della tesi avversaria. Se il tema presenta problematiche molto complesse è meglio evitare questo punto e passare direttamente al punto 3, onde presentare un elaborato che sia il più semplice e lineare possibile.
    3) esposizione della tesi a favore dell’assistito; l’esposizione andrà effettuata in modo semplice, con le argomentazioni accolte dalla giurisprudenza prevalente.
    4) Conclusioni; strumenti di tutela dell’assistito.
    •In linea di massima, qualora il parere si prestasse a più soluzioni diverse, vi consigliamo di scegliere una sola soluzione e di esporla in modo lineare e semplice, evitando di dar conto (se non tramite accenni, e solo qualora vi sembri assolutamente necessario) di tutte le possibili opinioni contrarie.
    •Ciò che viene richiesto è un parere, e non un tema. Di conseguenza occorre dare la propria opinione sul quesito proposto, attenendosi solo ad esso, ed evitando le trattazioni teoriche degli istituti che in genere sono mal viste.
    •Tenete presente che il quesito proposto si presta sempre a diverse possibili soluzioni; tra le tante voi dovete scegliere quella più favorevole al vostro ipotetico assistito, anche se, dal punto di vista giuridico, non siete completamente d'accordo con questa tesi.
    •Anche quando nella traccia vi chiedono "brevi cenni" su un determinato argomento, oppure vi chiedono di "soffermarvi in particolare sugli istituti attinenti alla traccia", è bene dedicare ad ogni istituto non più di qualche riga; in particolare, degli istituti attinenti al caso, esponete solo quanto può essere utile ai fini della soluzione della controversia e non dilungatevi sulla loro natura giuridica, sul fondamento ecc., se ciò risulta irrilevante ai fini della soluzione della controversia.
    Occorre tenere presente che il parere verrà corretto da avvocati (cioè persone che, a causa della loro impostazione mentale, non sono abituati alle costruzioni dottrinali e alla teoria in genere) e professori universitari. Questi ultimi, però, insegnano spesso materie completamente diverse rispetto a quelle della prova scritta; capita che in commissione ci siano professori di diritto internazionale, romano, procedura civile e penale; si tratta di persone, cioè, che non sono in grado di leggere, valutare e capire, un parere che contenga l’esposizione di varie teorie e che proponga soluzioni originali e ardite.
    •Per capire i concetti da inserire nel parere e quelli che non lo sono, sarà utile che prima di scrivere qualcosa, vi poniate questa domanda: il concetto che sto per esporre è utile ai fini della risoluzione della controversia? Se un cliente mi esponesse questo problema, nello spiegargli il mio punto di vista, gli direi anche questa cosa?
    In altre parole, se il tema verte sull’accessione in regime di comunione legale, e si tratta di stabilire se la casa costruita sul fondo di uno dei due coniugi, con denaro di entrambi, rientri o no in comunione, inutile che vi dilunghiate (o anche solo accenniate) ai modi di accessione, alla nozione di comunione legale, ecc.... Dovete esporre solo quei concetti giuridici che sono utili in modo immediato alla risoluzione della controversia.
    Quindi, lo ripetiamo a costo di sembrare prolissi, quando vi chiedono di “accennare agli istituti attinenti al caso” non vi chiedono di trattare le parti teoriche degli istituti in qualche modo collegati con la traccia, ma di accennare solo a quegli aspetti che sono direttamente coinvolti nella controversia, e rilevanti ai fini della risoluzione.
    •Evitate di copiare le sentenze commentate che trovate nei codici; riportatene il contenuto con un breve riassunto, e solo per rafforzare la vostra motivazione o per dare maggior vigore a ciò che voi avete espresso come parere personale.
    Il parere consiste nell’esporre il vostro ragionamento, mentre la giurisprudenza serve solo di supporto.
    •Il capitolo relativo all'esame da avvocato (quello che state leggendo) è stato elaborato da 4 persone; tutti noi abbiamo superato l'esame, ma nessuno ha svolto un tema più lungo di due facciate. Ciascuno di noi, però, ha preso il voto più alto nella materia in cui era più impreparato.
    • Infine, non prendete troppo in considerazione quello che dice la giurisprudenza. Vi riportiamo le parole di un famoso giurista, l’anno di apertura di un corso di applicazioni forensi (il virgolettato si deve al fatto che si tratta di una lezione sbobinata); “in certi casi i giudici hanno preso in considerazione la teoria, dicono che la accolgono e la stimano moltissimo dopodichè decidono in senso totalmente opposto, oppure, ancora meglio, dicono di aderire alle teorie a, b, c, d, tutte contrastanti e incompatibili fra di loro, poi ci sono quelle scritte da uno che non ci ha capito nulla, avverte vagamente che la linea dominante in giurisprudenza non ha un senso al mondo, ma si dice "e di che m'impiccio io, è andata bene un sacco di volte, andrà bene anche questa" e decide secondo la massima insensata tralaticia dal 1936.
    La giuriprudenza mi piace anche perchè attraverso il prisma delle sentenze il diritto non è più quella cosa fumosa e da vecchi dottoroni barbogi che ti spacciano all'università, bensì diventa una cosa viva, reale a volte tragica e a volte umoristica.
    Stringi stringi credo che mi piaccia perchè alla fine, ascolta quello che le dice la dottrina, l'equità e tutto quanto mai poi se non ci trova gusto fa uno sberleffo a tutti e fa di testa sua (con rispetto della legge per carità)”
    CONSIGLI PER LE PROVE ORALI
    Come abbiamo detto le prove orali vertono su 5 materie a scelta, più nozioni di deontologia forense.
    Per l'orale è consigliabile studiare, e studiare molto. Se è vero che l'esame scritto è spesso un terno al lotto, e supera l'esame anche chi non è bravo, ma solo prescelto dalla fortuna, la prova orale, invece, mette a nudo tutte le vostre lacune.
    METODO DI STUDIO E CONSIGLI PER LA PREPARAZIONE
    - Le prove scritte non richiedono una preparazione approfondita, come invece è richiesto per il concorso notarile o il concorso da notaio.
    E' sufficiente, quindi, una solida preparazione manualistica di base (Trabucchi, Trimarchi, Gazzoni, andranno benissimo).
    - Non bisognerebbe trascurare la parte relativa al diritto del lavoro e al diritto commerciale, che possono essere oggetto d'esame. Anche qui, però, sarà sufficiente il manuale di diritto privato.
    - Un approfondimento particolare va dedicato alla responsabilità civile, ove un manuale di base potrebbe anche non bastare. A tal fine consigliamo la parte relativa alla Responsabilità civile che potete trovare su Franceschetti-Fabiano-Pepe, Obbligazioni e responsabilità civile, ed. Simone, trascurando, però, le parti prettamente teoriche (come quella relativa alla nozione di fatto illecito e quella relativa alle teorie generali sulla responsabilità civile).
    - Una preparazione di base è sufficiente anche per il diritto penale, per cui consigliamo un qualsiasi manuale base, con cui vi trovate bene; fate particolare attenzione a quei reati che nel periodo dell'esame saranno all'attenzione dei mass-media.

    Per esercitarsi ad elaborare pareri segnaliamo:
    - Caso di diritto civile (a cura di Calasanti e Cassano, edizioni Giappichelli) e Casi di diritto penale (a cura di Arciuli e Cassano). Ottimo testo articolato come segue: il parere motivato, la sentenza integrale, e poi un approfondimento sugli argomenti del parere.
    - la serie di "Pareri motivati" in diritto civile e penale, editi dalle edizioni Simone;
    - Pareri motivati di diritto civile di diritto penale, edizioni Concorsi per tutti.
    - Casi e questioni di diritto privato, a cura di Bessone, ed. Giuffré.

    Modificato da Paolo Franceschetti - 30/9/2004, 06:58
     
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  6. foppin
     
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    copio e incollo:

    per chi chiedeva anche in altre discussioni una dritta sui testi da cui studiare, io consiglio

    per civile: Trabucchi

    per penale: Fiandaca Musco

    per l'atto: formulario gratuito di Paolo Nesta

    ed in più un ottimo manuale conciso che si trova qui

    http://www.lafeltrinelli.it/ebook/vari/pre...o/9788822842022

    o qui (ma su google costa di più)

    https://play.google.com/store/books/detail...EDQAAQBAJ&hl=it
     
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  7. seppietta
     
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    sul formulario di Paolo Nesta vengo citata spesso come autrice di atti ^_^
     
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6 replies since 19/2/2009, 17:27   17052 views
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