Sent. Cass. 16754_2012 (gennaio)

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  1. uskebasi
     
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    www.diritto24.ilsole24ore.com/guida...sarcimento.html

    Un articolo che riassume in poche righe la sentenza 16754 del 2012 (gennaio),
    questa è la massima e il link per il testo integrale:

    DANNNI CIVILI - NASCITA INDESIDERATA DI MINORE MALFORMATO - OMESSA INFORMAZIONE DA PARTE DEL MEDICO CIRCA PIU' EFFICACI ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI PRENATALI - RESPONSABILITA' - SOGGETTI DANNEGGIATI
    Il risarcimento del danno c.d. da nascita indesiderata, scaturente dall’errore del medico che, non rilevando malformazioni congenite del concepito, impedisca alla madre l’esercizio del diritto di interruzione della gravidanza, spetta non solo ai genitori del bimbo nato malformato, ma anche ai suoi fratelli.
    Nel caso in cui il medico ometta di segnalare alla gestante l'esistenza di più efficaci test diagnostici prenatali rispetto a quello in concreto prescelto, impedendole così di accertare l'esistenza d'una una malformazione congenita del concepito, quest’ultimo, ancorché privo di soggettività giuridica fino al momento della nascita, una volta venuto ad esistenza ha diritto, fondato sugli art. 2, 3, 29, 30 e 32 Cost., ad essere risarcito da parte del sanitario del danno consistente nell’essere nato non sano, rappresentato dell'interesse ad alleviare la propria condizione di vita impeditiva di una libera estrinsecazione della personalità. (www.cortedicassazione.it/Notizie/Gi...ews.asp?ID=3126)

    La linko perché, a parte l'argomento interessantissimo e attualissimo, è davvero scritta bene, a mio modesto avviso è un capolavoro :)

    E peraltro è un caso importante di OVERRULING.

    Che ne pensate?
     
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    CITAZIONE (uskebasi @ 5/12/2012, 20:08) 
    www.diritto24.ilsole24ore.com/guida...sarcimento.html

    Un articolo che riassume in poche righe la sentenza 16754 del 2012 (gennaio),
    questa è la massima e il link per il testo integrale:

    DANNNI CIVILI - NASCITA INDESIDERATA DI MINORE MALFORMATO - OMESSA INFORMAZIONE DA PARTE DEL MEDICO CIRCA PIU' EFFICACI ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI PRENATALI - RESPONSABILITA' - SOGGETTI DANNEGGIATI
    Il risarcimento del danno c.d. da nascita indesiderata, scaturente dall’errore del medico che, non rilevando malformazioni congenite del concepito, impedisca alla madre l’esercizio del diritto di interruzione della gravidanza, spetta non solo ai genitori del bimbo nato malformato, ma anche ai suoi fratelli.
    Nel caso in cui il medico ometta di segnalare alla gestante l'esistenza di più efficaci test diagnostici prenatali rispetto a quello in concreto prescelto, impedendole così di accertare l'esistenza d'una una malformazione congenita del concepito, quest’ultimo, ancorché privo di soggettività giuridica fino al momento della nascita, una volta venuto ad esistenza ha diritto, fondato sugli art. 2, 3, 29, 30 e 32 Cost., ad essere risarcito da parte del sanitario del danno consistente nell’essere nato non sano, rappresentato dell'interesse ad alleviare la propria condizione di vita impeditiva di una libera estrinsecazione della personalità. (www.cortedicassazione.it/Notizie/Gi...ews.asp?ID=3126)

    La linko perché, a parte l'argomento interessantissimo e attualissimo, è davvero scritta bene, a mio modesto avviso è un capolavoro :)

    E peraltro è un caso importante di OVERRULING.

    Che ne pensate?

    e' interessante perche' da autorevole giurista verrebbe inquadrato nel contratto con effetti protettivi sul terzo, appunto

    un qualcosa in piu' del contatto sociale se ho compreso bene..il termine overruling, viceversa non lo conosco..ciao caro
     
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  3. uskebasi
     
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    Ora alla svelta, i concetti che mi hanno colpito di più sono, "la propagazione intersoggettiva dell'illecito" (cioè un illecito di natura contrattuale fra madre e medico può originare un danno futuro anche in capo ad altro soggetto, il figlio nato malformato, il padre, i fratelli e le sorelle); il rilievo per cui il nascituro non è soggetto di diritto, ma oggetto di tutela; la madre è titolare di un diritto, il figlio di un interesse che acquista dignità di diritto solo alla nascita.
    Non è stata riconosciuta al nascituro la titolarità di astratti diritti a nascere sano (né tanto meno a non nascere se non sano), ma la semplice lesione del diritto alla salute una volta che è nato, equiparando la condotta del medico che causa l'handicap e del medico che non lo evita a quella del medico che con una diagnosi grossolanamente sbagliata non permette alla madre di interrompere la gravidanza (conoscendo in anticipo l'handicap) e quindi di evitare che il figlio nasca con l'handicap, e quindi di evitare l'esistenza dell'handicap come danno alla salute del figlio nato malformato.
    Il danno non è l'handicap (che non è causato dal medico), ma una "vita diversamente abile" che per quanto sia di pari dignità rispetto ad ogni altra vita risulta in ogni caso più disagevole.

    ps
    overruling, o revirement è il fenomeno giurisprudenziale che si verifica quando un organo giurisdizionale, in grado di incarnare il c.d. diritto vivente, cambia orientamento. In questo caso la Corte di Cassazione.
    E' un mutamento giurisprudenziale.
    Nel caso della sentenza, due sentenze precedenti, citate nella sentenza stessa, sostenevano che il nascituro fosse un soggetto di diritto, ma secondo la sez. presieduta dal simpaticissimo e autorevole Pres. Amatucci, non lo è.
    E' bella la sentenza, leggila xela, e io non sono un grande appassionato di sentenze, quindi se lo dico io vuol dire che è vero.
    Ciaoooo
    scusa il mess di fretta
     
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  4. Gustavson
     
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    Ho dato una prima lettura abbastanza veloce alla sentenza... interessante il concetto di nascituro come "oggetto di tutela"; però non trovo affatto convincente la sostanziale equiparazione, ai fini del risarcimento al concepito una volta nato, tra la condotta non diligente del medico che "causa" la malformazione del feto (o che omette di curarla), rispetto quella del medico che omette colposamente di informare la madre sui possibili esami da eseguire al fine di accertare eventuali malformazioni genetiche del nascituro (impedendo in tal caso alla stessa di abortire). Solo nel primo caso il medico non diligente cagiona un danno che invece la condotta dovuta avrebbe evitato. Mi pare che la nozione di risarcimento adottata dalla Corte somigli più ad una mera misura sociale compensativa per la condizione sfavorevole in cui versa il disabile che ad una vera e propria riparazione per il danno causato.
    Ho l'impressione che questa sentenza rimarrà isolata...
     
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  5. uskebasi
     
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    Adesso non ho la sentenza sotto mano e sicuramente andrebbe riletta in alcuni punti, però parla anche del profilo assicurativo dicendo appunto che questa forma di riparazione non deve essere assolutamente equiparata ad una forma di tutela assicurativa, ma deve essere indagato esattamente il particolare danno subito, consistente non nell'handicap in sé, bensì in una "vita diversamente abile" che per quanto dignitosamente uguale ad una vita sana è comunque meno agevole. In particolare va indagato il nesso di causalità in maniera molto prudente; nel caso di specie la madre aveva espressamente dichiarato per iscritto al medico che nel caso di patologie future avrebbe effettuato l'interruzione di gravidanza, tenuto conto del fatto anche che entrambi i genitori erano portatori sani (o comunque, non ricordo bene, affetti) dalla stessa patologia. E' fuori di dubbio che la madre avrebbe interrotto la gravidanza se avesse saputo...
    Questa precisazione porterebbe ad escludere qualsiasi degenerazione del risarcimento del danno subito effettivamente in una misura di carattere sociale/assicurativa.
    In ogni caso, non so se si possa considerare una sentenza molto favorevole al settore professionale dei medici. Il tipico rischio paventato è quello di creare una c.d. medicina difensiva.
     
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  6. eldiez
     
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    non ho capito una cosa (tra le tante, aggiungerei):

    perche qualifica come extracontrattuale il risarcimento del danno?
    se deriva dalla omessa diligenza del medico...non è un contratto con effetti protettivi verso il terzo o cmq un contatto sociale? la resp non dovrebbe essere (come per la mamma il padre e la sorella) di natura contrattuale?

    grazie
     
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  7. uskebasi
     
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    Che coincidenza, mi è arrivato questo messaggio proprio mentre stavo leggendo una nota, che tra l'altro è molto interessentassintissima, sull'argomento e relative problematiche collegate, anche alla bioetica. Avevo giusto pensato di scrivere qualcosa qui :)

    cmq @eldiez: la responsabilità dei medici nei confronti della madre è contrattuale da contatto sociale; invece, verso il figlio, padre, fratelli , nipoti cugini, coinquilini e condomini :) è extracontrattuale, precisamente per il principio della propagazione intersoggettiva degli effetti diacronici dell'illecito.
    Fermati però, perché questo è quello che dice la terza sezione, non senza critiche, ad esempio la nota che sto leggendo dice cose molto giuste sul fatto che in realtà la nascita con sindrome di down non potrebbe attribuirsi causalmente al medico, direttamente. Il medico non avrebbe potere alcuno sulla causazione o meno della sindrome di down. Il medico ha solo potere sulla nascita o meno, pertanto secondo questa critica, senz'altro non peregrina, che mi accingo a riportare sperando di non sbagliare, dire che il medico avrebbe "causato" la "vita malformata" implicitamente significherebbe ammettere proprio ciò che la sentenza stessa vorrebbe negare: il potere del medico a non far nascere una vita malformata, quindi il diritto a non nascere se non sano, ossia il diritto all'aborto eugenetico, non ammesso.
    Il principio della propagazione intersoggettiva degli effetti dell'illecito viene dunque criticato. Poi il discorso continua sulla questione del riconoscimento della soggettività del concepito, ma devo ancora finire di leggere che mi sto appassionando a questo tema della bioetica, bellissimo. Anche se personalmente è un terreno che va lasciato non agli esperti del diritto ma agli espertissimi.
    Non possiamo giudicare ci possiamo limitare solo a leggere, leggere, leggere ... ;)
    Comunque se ti interessa ti faccio sapere...
    ciao
     
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  8. eldiez
     
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    ciao! grazie!

    anche se però la sent sembra, a parer mio, contraddirsi
    perche cmq l'illecito (dal quale deriverebbe la "propagazione") dipende sempre dalla diligenza del medico...e quindi da un ambito contrattuale...

    inoltre non sono d'accordo con te quando dici che la resp nei confronti del padre e fratelli è extracontrattuale: la cass dice che rientrano negli effetti protettivi derivanti dal contratto di spedalità...quindi è contrattuale

    mentre sulla critica che riportavi sul nesso causale sono d'accordissimo...la malattia non la crea o procura il medico...il medico lede solo il diritto di autodeterminazione della donna

    o almeno cosi ho capito...
     
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  9. uskebasi
     
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    Il neonato può far valere il proprio diritto ex art. 2043 c.c. (lo dice una massima).
    Per il padre la massima dice effettivamente che rientra a pieno fra i soggetti protetti dal rapporto intercorrente tra il medico e la gestante, nei cui confronti la prestazione è dovuta. Tutta via anche il nato rientrerebbe fra i soggetti protetti, e, se per il nato la resp è ex art. 2043, a maggior ragione dovrebbe esserlo per il padre e i fratelli.
    Questo è stato il mio ragionamento. Anche per il nato difatti si parla di propagazione intersoggettiva dell'illecito.

    Inoltre, pensando, come potrebbe il padre far valere la resp per inadempimento del medico se non è parte contrattuale?
     
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  10. uskebasi
     
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    Facendola davvero breve, ma breve, la nota che ho letto riconosce, contrariamente alla sentenza, soggettività al concepito e dice che la richiesta in proprio di risarcimento dei danni sarà azionabile solo dopo la nascita.
    Ma in relazione al caso di specie, non chiarisce quale il diritto azionabile dal neonato in proprio.
    Lesione del diritto alla salute?
    Diritto a non nascere se non sano?
    Nessuno?

    Mha!
     
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  11. uskebasi
     
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    @eldiez:
    la responsabilità del padre è contrattuale, avevi ragione, anch'egli può far valere l'inadempimento del medico perché:

    "...trattandosi di responsabilità contrattuale, ad essere risarcibili sono i danni che costituiscono conseguenza immediata e diretta dell'inadempimento (art. 1223 cod. civ.), non questi danni ma in quanto derivanti dalla lesione di un interesse protetto e come tali ingiusti, com'è nella responsabilità da fatto illecito (art. 2043 cod. civ.).

    Il tessuto dei diritti e dei doveri che secondo l'ordinamento si incentrano sul fatto della procreazione - quali si desumono sia dalla legge 194 del 1978; sia dalla Costituzione e dal codice civile, quanto ai rapporti tra coniugi ed agli obblighi dei genitori verso i figli (artt. 29 e 30 Cost.; artt. 143 e 147, 261 e 279 cod. civ.) - è questo tessuto che vale poi a spiegare perché anche il padre rientri tra i soggetti protetti dal contratto ed in confronto del quale la prestazione del medico è dovuta.
    Ne deriva che l'inadempimento si presenta tale anche verso il padre ed espone il medico al risarcimento dei danni, immediati e diretti, che pure al padre possono derivare dal suo comportamento."
    [Cass. 20320/2055]

    Anche: Cass. 2002/6735;

    E anche:
    Tuttavia occorre rilevare sul piano generale che la posizione "contrattuale" anche del padre è stata ormai condivisibilmente affermata dalla sentenza 20320/05 di questa Corte. ... [Cass. 16123/2006]

    ciao, alla prox
     
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  12. eldiez
     
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    ma che la resp del padre è contrattuale lo dice anche la cass 2012 di travaglino...che lo estende anche al fratello

    il problema irrisolto è per il "nato"...la cass dice espressamente che è extracontrattuale...ma applicando i principi dovrebbe essere contrattuale...

    vediamo se qualcuno riesce a chiarirci il dubbio (ho letto anche qualche commento o rivista...ma oltre a sottolineare il contrasto non danno una spiegazione "valida")

    alla prossima ;)
     
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  13. uskebasi
     
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    allora provo io, sperando di riuscirci. Quello che ho capito è:
    effettivamente per il padre, i fratelli etc c'è una rep contrattuale (prima avevo sbagliato).
    Sul nascituro dovrebbe anche rilevare il discorso sugli obblighi di protezione. In altre parole, se un soggetto rientra nei soggetti protetti dal rapporto contrattuale anch'egli può far valere l'inadempimento (approfondendo ho visto che è un caso c.d. di concorso improprio di responsabilità, perché la resp. extracontrattuale che potrebbe concorrere con quella contrattuale è assorbita da quella contrattuale per via degli obblighi di protezione... ma questa è un'altra storia)
    Io credo che per il neonato si è parlato resp. extracontrattuale proprio perché la sentenza in questione nega la sua soggettività. Il discorso sugli obblighi di protezione dovrebbe valere fra soggetti di diritto. Ma se come premessa si nega la soggettività giuridica del concepito, quello stesso non può essere parte contrattuale, neppure in base agli obblighi di protezione.
    Infatti, la terza sez. (Travaglino estensore) dice che il neonato non è "soggetto di diritto" ma "oggetto di tutela", un oggetto di tutela non potrebbe considerarsi parte contrattuale. Nel momento in cui nasce si crea il danno ingiusto perché solo lì acquista soggettività. Il danno è la "vita handicappata".
     
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12 replies since 5/12/2012, 20:08   380 views
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